Il tessuto connettivo perimplantare, in contatto diretto con il biossido di titanio, si estende per uno spessore di 1-1,5 mm dal limite apicale della barriera epiteliale e la cresta ossea alveolare.
Al suo interno le fibre collagene originano dal periostio crestale e si estendono fino alla mucosa marginale, decorrendo parallelamente all’impianto.
Il connettivo perimplantare risulta formato da fibre collagene (70%), fibroblasti (20%), vasi sanguigni (5%) e matrice connettivale, ed è situato subito al di sotto, ossia più apicalmente, dell’epitelio giunzionale. Le fibre collagene, essendo assente il cemento radicolare, decorrono dalla cresta alveolare quasi parallelamente all’asse lungo dell’impianto.
È possibile distinguere due vere e proprie zone connettivali con caratteristiche differenti: la zona più interna, vicina all’impianto, e una zona esterna più abbondante.
La zona più interna dell’attacco connettivale presenta caratteristiche di un tessuto connettivo cicatriziale ricco di fibre collagene, ma povero di cellule e ha uno spessore di circa 40 µm. La zona di connettivo in intimo contatto con il biossido di titanio è caratterizzata dall’assenza di strutture vascolari e fibre collagene disposte parallelamente all’asse lungo dell’impianto. Non si repertano fibre circolari che circondano l’impianto. Gli abbondanti fibroblasti appaiono interposti tra le fibre collagene, orientati con l’asse lungo parallelo alle fibre collagene e all’impianto stesso (Lampada sbiancante denti).
La porzione più esterna di tessuto connettivo è più rappresentativa (circa 160 µm) e presenta una maggior quantità di fibre collagene, mentre i fibroblasti sono meno rappresentati (circa un terzo rispetto alla zona più vicina all’impianto). A questo livello, è maggiore inoltre la componente vascolare.
La relativa scarsità di cellule a livello dell’attacco connettivale perimplantare, rispetto al connettivo parodontale, potrebbe indicare una ridotta velocità di turnover rispetto a quello della gengiva. Infatti è stato osservato come il tessuto connettivo perimplantare presenti analogie con il tessuto cicatriziale, possedendo infatti un’elevata densità di fibre collagene, mentre cellule e strutture vascolari risultano poco rappresentate. Perciò il potenziale rigenerativo del connettivo perimplanatare è da ritenersi modesto.
La vascolarizzazione del tessuto connettivale nel parodonto umano è determinata sia da vasi che provengono dall’osso alveolare che da vasi provenienti dal legamento parodontale. Al contrario nei tessuti perimplantari la vascolarizzazione proviene dai rami terminali di vasi più grossi che decorrono nel periostio che ricopre l’osso alveolare. Al di sotto del tessuto epiteliale giunzionale sia ha, sia negli impianti che nei denti, un vero e proprio “plesso crevicolare”. Più apicalmente è invece possibile notare una differenza significativa fra impianti ed elementi dentari: se intorno al cemento radicolare è possibile osservare una vascolarizzazione ricca e abbondante, intorno agli impianti si ha invece un’area quasi del tutto priva di vascolarizzazione (strumenti dentista).