Periodi di lavoro intenso, impegni che si accavallano, commissioni da sbrigare e una famiglia a cui badare… ecco che gestire il tutto diventa complicato e può portare al sorgere di situazioni di stress acuto. Tutti usiamo e abusiamo spesso di questo termine, ma cos’è davvero lo stress?
Lo stress è una sorta di risposta psicologica a problemi e situazioni che possono colpire in maniera negativa il corpo o la psiche di un individuo.
Quali tipologie di stress possiamo prendere in considerazione?
L’eustress è una sorta di risposta positiva allo stress. Può essere generata da una serie di fattori come il luogo in cui ci si trova, i propri sentimenti o lo stato d’animo. É accompagnato dunque da un senso di benessere e di soddisfazione, che permettono di rispondere allo stress con un senso di speranza e vitalità.
Il distress al contrario, comporta una risposta negativa allo stress. Comunemente associato al termine generale stress, il distress porta chi ne soffre ad atteggiamenti disadattivi, come una certa incapacità di interagire con gli altri, aggressività, isolamento o passività.
L’iperstress è uno stress acuto, che tende a manifestarsi in corrispondenza di stimoli eccessivi concentrati in un periodo di tempo ristretto. E questi non devono necessariamente essere negativi, si può infatti sfociare nell’iperstress anche in seguito a stimoli positivi.
L’ipostress si può verificare in presenza di una carenza di stimoli. Un lavoro o uno stile di vita monotono possono infatti avere lo stesso effetto di attività frenetiche, conducendo alla mancanza di stimoli e ad un diffuso senso di frustrazione.
Abitudini da abbandonare
Il manifestarsi dei primi segnali di stress per qualcuno spesso corrisponde ad un’intensificazione di abitudini dannose come il fumo o l’eccessivo consumo di alcool, che possono avere ripercussioni sulla salute orale come sottolineato dal Dottor. David Cochran, Presidente dell’American Academy of Periodontology.
Sembrerebbe infatti che il nostro organismo sotto stress non sia in grado di rispondere e di difendersi dagli attacchi dei batteri responsabili di fastidiose infezioni. La tendenza all’abuso di alcool e tabacco non migliora di certo la situazione, rischiando di portare allo sviluppo di infiammazioni o parodontiti.
E non bisogna sottovalutare questi disturbi, in quanto le parodontiti trascurate per lunghi periodi di tempo possono causare la formazione di tasche parodontali, la mobilità dei denti che perdono l’attacco alla gengiva, sanguinamento gengivale e nei casi più seri, ascessi gengivali.
Spazzolare: che stress!
Da uno studio pubblicato dal Journal of Periodontology sappiamo anche che lo stress può interferire nelle pratiche di igiene orale quotidiana.
Potrà sembrarti strano, eppure il 56% degli intervistati ha dichiarato che lo stress è la causa principale dello spazzolamento superficiale e dell’impossibilità di passare in modo efficace il filo interdentale o lo scovolino.
Denti stretti e alito cattivo
Il cortisolo è comunemente considerato l’ormone dello stress, in quanto i livelli tendono ad alzarsi pericolosamente in corrispondenza delle situazioni precedentemente descritte. Cosa può comportare tutto questo?
Lo stress sarebbe in grado di indebolire le difese del nostro organismo, conducendo alle già citate parodontiti, ma anche ad altri disturbi più o meno gravi, in grado di condizionare la nostra vita di tutti i giorni.
Piccole piaghe che si sviluppano nella bocca a causa di virus e batteri;
Bruxismo: livelli di stress elevati possono sfociare in contrazioni mandibolari involontarie, che portano tipicamente a serrare e digrignare i denti. Il bruxismo è una parafunzione particolarmente diffusa, ma anche facilmente correggibile con il supporto di un dentista;
Bocca secca: anche il flusso salivare può risultare alterato a causa dello stress. Un’eccessiva tensione rischia infatti di portare ad una riduzione nella salivazione o ad un aumento di essa, soprattutto se associata all’assunzione di alcuni farmaci.