La conta dei problemi odontoiatrici negli adulti parte dall’indice DMFT, introdotto nel 1938 dagli studiosi Statunitensi Henry Klein e Carole Palmer per capire qual è la salute della dentatura in bambini, giovani, adulti, anziani e per verificare che cosa ha funzionato nell’igiene di tutti i giorni o nella dieta, e dove eventualmente si è sbagliato.
Ancora una volta Domenica 20 Marzo prossimo, l’Associazione Italiana Odontoiatri, sindacato odontoiatrico nazionale ma anche “provider” di formazione dei dentisti, celebrerà il World Oral Health Day (La Giornata Mondiale della Salute Orale) nelle piazze d’Italia per sensibilizzare la popolazione. L’anno scorso la manifestazione è stata un successo con oltre 40 piazze coinvolte e un progetto promosso con medici di famiglia e pediatri, dal titolo “Sentinelle della prevenzione”.
Convegni ad hoc per aggiornarsi sulle linee guida nazionali e internazionali utili a ridurre il rischio di carie ed ascessi nei pazienti. Come? Insegnando ad esempio un corretto uso dello spazzolino. Altre iniziative prevedono la presenza del dentista tra i banchi di scuola e nelle comunità: ospizi, Caritas, carceri.
Consigli sullo smartphone
«Quest’anno abbiamo scelto di affiancare alle iniziative di educazione sanitaria altre di ricerca e sensibilizzazione sul campo», spiega il presidente AIO Campania Pasquale Comentale. «L’iniziativa più sperimentale avviene in Campania, dove AIO concorre a realizzare un’applicazione utilizzabile per inviare agli studenti delle scuole tramite smartphone consigli sugli stili di vita atti a tutelare la salute orale e dialogare sui comportamenti alimentari. Inoltre, già dall’anno scorso abbiamo avviato una ricerca epidemiologica fatta da dentisti per valutare DMFT (denti danneggiati, mancanti o sostituiti) dei cittadini e i loro comportamenti alimentari».
«La Campania – continua Comentale – è una regione con aree “deprivate”, povere e a reddito basso, nell’assistenza sanitaria dunque la parte del leone la fa il Servizio Sanitario Nazionale, che però ha poche risorse per l’Odontoiatria e le dedica ai soggetti indigenti che si rivolgono alle strutture.
Ma chi non conosce queste opportunità come accede all’informazione? E come aiutare chi ha perso reddito in questi anni di crisi? Noi abbiamo proposto gli anni scorsi una cooperazione con il Servizio Sanitario Nazionale per offrire prestazioni gratis a tutti i figli di famiglie con reddito Isee sotto 8 mila euro.
Odontoiatra: giovani e poveri
«Per noi la sensibilizzazione è più importante del profitto, in questa partita. Il dentista, anche quello privato dello studio professionale, è la figura giusta per aiutare chiunque a riprendere un percorso di cura. In ogni caso, dobbiamo dare una risposta, e indirizzare il paziente, proporgli il nostro apporto, che è sempre commisurato alle sue capacità economiche. Siamo come i medici di famiglia, le regole di comportamento cui siamo tenuti sono le stesse».
L’attenzione nei World Oral Health Days è rivolta sempre più al giovane. «A volte vediamo in mano a persone poverissime il cellulare all’ultimo grido, il cui proprietario vuol scoprire tutti i possibili utilizzi “social”; noi stiamo progettando una community, un luogo virtuale d’incontro – anche con il dentista – per ri-associare lo stato di salute a quello di benessere. La scommessa è riuscire a controllare la patologia orale in giovani adulti sempre più ricettivi alle informazioni relative alle prevenzione, che si presentano da noi senza necessitare di cure straordinarie perché finalmente “sono consapevoli”.
Screening sulla popolazione
E nelle giornate di Sabato 19 e Domenica 20 Marzo è in programma un censimento dello stato di salute orale.
«Per ogni nostro paziente valuteremo il numero di denti cariati mancanti e otturati, segnando in una “scheda” come quella compilata dagli istruttori in palestra sia gli stili di vita, sia gli indicatori di buona salute, anche di patologie sistemiche. La “scheda” è stata elaborata da Gerhard Seeberger, past president AIO e attuale speaker della Federazione Mondiale del Dentale (FDI)». A valle c’è l’accordo per la formazione comune con i medici di famiglia e i pediatri. «Serve in primo luogo a rafforzare la guardia sui tumori del cavo orale e sulla prevenzione delle complicanze odontoiatriche (Compressore senza olio).
Ma anche per valutare la correlazione tra malattie sistemiche, del resto del corpo (infiammazioni, patologie cardiovascolari) e problemi odontoiatrici. Il comune denominatore spesso sono stili di vita e alimentari errati. In questo percorso – spiega il Presidente AIO Pierluigi Delogu – non dobbiamo essere soli, bisogna rispettare le competenze dei medici e le sfere di intervento del Servizio Sanitario Nazionale: il territorio ha bisogno di politiche attive, più ancora che di tariffe sociali o scontate, una rete di professionisti pratici che sappiano offrire assistenza essenziale».
Accordi nel Mediterraneo
Infine un quarto capitolo di prevenzione – partito lo scorso anno in occasione del Congresso Internazionale AIO di Chia, in Sardegna – riguarda la formazione a livello internazionale. «Abbiamo deciso di estendere i nostri corsi sulla prevenzione a una platea internazionale e di contribuire alla costruzione di un’alleanza tra odontoiatri dei paesi euro-mediterranei per una formazione comune sui temi della prevenzione e per campagne congiunte a favore di una corretta alimentazione.
Si chiama alleanza Euro-Mediterranea, dalla Spagna al Nord Africa al Caucaso l’obiettivo è sorvegliare gli stili di vita nei paesi fin qui “salvati” da una dieta corretta con grassi poli e monoinsaturi (Lampada scialitica).